TRAMA
Dopo l'ultima, sfiancante inchiesta, il vicequestore Luca Wu ha bisogno di riposo e di ritrovare se stesso: lo deve a sua moglie, Anna, che lo ha cacciato di casa dopo l'ennesimo tradimento, e soprattutto a suo figlio Giacomo. L'occasione per allontanarsi da Roma e dal commissariato di Torpignattara si presenta quando i nonni di Wu decidono di tornare un'ultima volta al loro villaggio di origine, Caoping. Ma a pochi giorni dall'arrivo, l'ufficio sicurezza dell'ambasciata italiana in Cina lo contatta per chiedere il suo aiuto su un caso molto delicato: un importante imprenditore italiano è morto precipitando dal diciassettesimo piano di un parcheggio a Wenzhou. Il sospetto è che si tratti di un incidente, ma qualcosa nella ricostruzione delle autorità cinesi non torna. Insieme alla poliziotta Yien Bao Yi, quello che sembrava un semplice contrattempo si trasforma in una corsa impazzita tra i locali controllati dalle Triadi, le stanze della politica e le fabbriche dei colossi mondiali della tecnologia. Un intrigo internazionale fatto di affari miliardari, depistaggi, omertà e lotte di potere nei territori più oscuri dell'Impero di Mezzo. Dopo la Roma multietnica de Il cinese, Andrea Cotti spedisce Luca Wu alla scoperta delle sue origini, e dipinge un affresco della Cina sospesa tra tradizioni millenarie e futuro accelerato, dove spesso il confine tra legge e crimine, tra colpevoli e innocenti è troppo sottile per essere individuato.
COMMENTO
" La Cina di cui mi parlava [...] era un mondo perduto di cui lui aveva trovato la chiave. Era il paese dell'alcol e dei deserti di ghiaccio, della sabbia infuocata e dei Buddah viventi, delle strade accidentate e delle luci velate, un mondo in cui ci si poteva perdere e mai più ritrovarsi " (Luc Richard, Viaggio nella Cina proibita)
Già nella citazione di Richard posta in apertura al prologo del nuovo romanzo di A. Cotti possiamo desumere una estrema sintesi del suo nuovo romanzo con protagonista Luca Wu.
Ne L'impero di mezzo, non è più Luca il focus centrale del romanzo o la sua stessa indagine. E' la Cina stessa il perno fondante di tutta la narrazione. I rapporti economici con le altre Nazioni, il suo modo di pensare, il suo sviluppo interno in tecnologia ma anche il suo esser così rigida e anche terrorizzata dal libero pensiero e dalla libertà di parola.
L'indagine di Luca Wu, trovatosi casualmente nel posto sbagliato al momento sbagliato, trasforma gli occhi del suo protagonista in un binocolo, in un osservatore esterno a tutto questo ecosistema che è anni luce lontano dal modo di pensare Occidentale.
Rispetto al Il Cinese il meccanismo narrativo viene ribaltato : nel primo episodio abbiamo visto il sottobosco cinese dentro la realtà italiana, qui l'essere italiano aiuterà Wu a ragionare fuori dagli schemi cinesi e il loro mondo fatto di regole ferree e tanti tanti insabbiamenti. Un mondo che porterà Wu a esplorare e vedere tutte le grandi metropoli commerciali : Shenzen, Dongguan, Foshan fino ad arrivare ad Hong Kong, spina nel fianco del governo cinese. Le descrizioni di Cotti delle metropoli sono accurate e realistiche, il lettore ha la sensazione di assaporare (nel bene e nel male) tutti le sfaccettature che caratterizzano queste megalopoli e di camminare di pari passo col suo protagonista alla scoperta di un mondo tutto nuovo.
E dire che Luca Wu era in Cina per riscoprire le sue origini cinesi e capire come lenire la frattura alla sua anima tormentata. L'indagine lo porterà a una esplorazione maggiore di se stesso ma non ancora a una completa comprensione di quale sia il suo posto nel mondo. Essere italiano ed essere cinese allo stesso tempo non è affatto semplice.
La narrazione scorre via veloce oltre le 440 pagine che compongono il tomo nonostante i numerosi nomi cinesi che donano realismo alla vicenda possano far storgere il naso a molti. Il finale sospeso poi turberà molti ma ci dona una certezza : Luca Wu tornerà. Speriamo molto, molto presto.
Autore : Andrea Cotti
Titolo : L'impero di mezzo
Anno : 2021
Prezzo : Euro 16,00
Editore : Rizzoli (Collana NeroRizzoli)
- Punti di forza : prosa fluida e descrizioni che affascinano per il loro realismo di un mondo lontano e sconosciuto agli occhi di un occidentale; personaggio che rimane indimenticabile per il suo essere scisso e in bilico fra due mondi opposti; Un occhio originale sulla Cina e su come si è trasformata nel corso del tempo
- Punti di debolezza : il finale sospeso se da un lato ci lascia con la speranza di rivedere Wu dall'altro può lasciare molto amaro in bocca
- Voto de L'angolo del nero : 6,5

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