Il cavallo di ritorno. Pratica tipica di coloro che rubando qualcosa richiedono un riscatto per consegnarla al legittimo proprietario. Ma cosa succede se cominciano a scomparire La Statua di Dante, o il Cristo Velato dalla cappella San Severo?
La prima indagine del commissario più grasso del mondo, al secolo Ugo Peppenella, unico napoletano a tifare per la Juventus, si dipana proprio tra furti di opere d'arte (scompaiono persino le statue dei Re di Palazzo Reale) e numerosi omicidi misteriosi.
Con la voce tragicomica di Peppe Lanzetta e gli occhi del commissario ci viene dipinta nel suo complesso (e nella sua complessità) la città di Napoli. Solare, ironica senza compromessi (anche i due boss, Il Marsigliese e Don Salvatore Pucchiacchia sono a loro modo caricaturali) una città dalle mille voci tante quanti sono i "Diego"(ottantasette scugnizzi al soldo di Don Salvatore). Un affresco stupendo che col tono e il colore che i napoletani sanno dare alla vita si apprezza ancora di più il lavoro di Peppe.
Mille voci, mille toni. Ma tra queste c'è quella che parla del dolore, della morte, dell'inquinamento che rovina le falde acquifere, dei rifiuti. Una voce che fa riflettere e inorridire. Perché tutto questo è Napoli, una città dalle mille contraddizioni che si accetta così come è.
Questo romanzo è un coro di voci, non è un giallo nonostante ci siano numerosi morti, furti etc.. non è catalogabile, si ride e ci si dispera allo stesso modo. Un libro bello da leggere gustare e amare.
Autore : Peppe Lanzetta
Titolo : Il cavallo di ritorno
Anno : 2014
Prezzo : Euro 12,50
Edizioni : edizioniCentoautori
- Punti di forza : romanzo di mille voci ; affresco perfetto di Napoli in un amalgama di comicità e disperazione; personaggi caricaturali ma estremamente reali
- Punti di debolezza : non è assolutamente un giallo classico ; da evitare per i puristi del genere
- Voto de L'angolo del nero : 7

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