Romanzo d'esordio di Dave Zeltserman e chiaro omaggio alla narrativa distorta e ossessiva di Jim Thompson.
L'occhio privato di Denver è un libro che scoperchia pian piano la follia umana. E questo ci piace. Molto.
All'apparenza sembra un romanzo letto e riletto dai canoni molto standard: un investigatore privato, una giovane ragazza che gli chiede aiuto, un caso da risolvere. Ma tutto questo è solo l'introduzione. Vedere pappa, locali di striptease, bicchieri di whisky tracannati e gente che non vale un cazzo nelle prime pagine è solo l'antipasto. E' solo la patina di marcio che nasconde uno schifo maggiore.
Perché il caso porta Johnny Lane, protagonista del romanzo e voce narrante, a scoperchiare un passato che l'occhio privato di Denver, la rubrica che tiene settimanalmente sul giornale sui suoi casi risolti, non ha mai visto.
Ovvio che il lettore man mano che si fa trascinare nell'effetto di page turning creato perfettamente dall'autore scopre qualcosa di insolito, oscuro e disturbante che il suo protagonista nasconde. Colpevole o innocente non importa più. Conta solo andare avanti. Arrivare alla fine. La scrittura di Zeltserman è chirurgica, settaria e geometrica. Taglia in due come una lama e non lascia scampo portando il lettore al finale facendolo letteralmente a pezzi.
Peccato che il finale, un po' brusco e dove forse l'autore avrebbe dovuto osare un poco di più, non riesca dare quel quid in più per poter avere la netta quadratura del cerchio. Per il resto un libro devastante, splendido nel suo essere perverso.
Autore : Dave Zeltersman
Titolo : L'occhio privato di Denver
Anno : 2005
Prezzo : Euro 13,00
Editore : Meridiano Zero
- Punti di forza : spirale di marcio e follia che aumenta la sua velocità mano a mano che si continua nella lettura; costruzione della trama indimenticabile e tensione sempre alta; protagonista inquietante e memorabile
- Punti di debolezza : finale un po troppo brusco in cui si poteva osare di più
- Voto de L'angolo del nero : 7
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