E' con mio grande piacere che ospito sul mio blog un mio amico e "barbabietola" veneta doc con il suo primo romanzo.
Con C'era una volta il nordest, Stefano Zattera racconta attraverso la metafora del mondo western un mondo che purtroppo sta andando alla deriva, un territorio che viene corrotto sotto i nostri occhi senza che possiamo fare nulla.
Nella figura dell'antieroe Erik, personaggio reale e credibile poiché tutt'altro che senza macchia e senza paura, rivediamo la voglia di ribellarsi a un sistema fatto di politici/amici corrotti, di mafiosi che se ne fregano se stanno seppellendo fusti di cromo sotto palazzine dove andranno a vivere famiglie ignare di tutto. Tutto questo dramma ci viene "frullato" con della situazioni paradossali ma che nell'impianto del romanzo funzionano perfettamente.
Troveremo feste di paese in puro country style, cavalcate interminabili, Ku Klux Klan in salsa italica e sparatorie degne dei migliori spaghetti western.
Se poi condiamo il tutto con una penna ironica e veloce otteniamo un bel romanzo d'esordio che si inserisce nella migliore tradizione di Lansdale e Gischler (non a caso sia io che Stefano abbiamo avuto l'onore di presenziare a un corso di scrittura tenuto da quest'ultimo)
Un romanzo da leggere che dimostra la poliedricità di Stefano che oltre essere un disegnatore eccelso sa usare anche la penna per creare storie e farci volare con l'immaginazione.
Autore : Stefano Zattera
Titolo : C'era una volta il nordest
Anno : 2016
Prezzo : Euro 16,00
Editore : Nerocromo
- Punti di forza : rispettati tutti i principi del genere pulp : ironia, situazioni paradossali che funzionano, personaggi credibili e una buona dose di azione violenta
- Punti di debolezza : in alcuni passaggi si accentuano le descrizioni del territorio che spezzano il ritmo, per il resto nulla di rilevante per essere un romanzo d'esordio
- Voto de L'angolo del nero : 6,5

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